In questa nuova puntata di Anime Breakfast, vogliamo ripercorrere con voi i fasti del western spaziale e tornare a parlare, seppur brevemente, di Cowboy Bebop: e no, non il Live Action di Netflix
In questo mondo regna la legge della giungla: ingannare ed essere ingannati è la logica della vita. Riporre fiducia nel prossimo non porta alcun guadagno: questo è il mio imperativo.
Mai dimenticare in frigo le cose che possono andare a male: è questo il mio imperativo morale…
La mania dei live action non ha colpito soltanto la Disney, ma anche una lunga serie di produzioni nipponiche volutamente riproposte in salsa più… reale. Se tutti, in questo periodo, stiamo aspettando One Piece (perché ammettiamolo sembra essere meno peggio del previsto), qualche tempo fa è arrivato, sempre su Netflix, la (quantomeno discutibile) riproposizione di Cowboy Bebop. E, proprio per questo motivo, chi vi scrive si è chiesto: ma perché non parlare, in un Anime Breakfast, proprio dell’originale serie di Shinichiro Watanabe? E quindi eccoci qua. Parliamone, dai.
Space Lion | Anime Breakfast: Cowboy Bebop
La serie nasce nel 1998 in Giappone, quando su TV Tokyo viene trasmessa per la prima volta in versione tagliata, a causa di alcuni episodi controversi. Prodotta da Sunrise e girata dal già citato Shinichiro Watanabe (vi dice qualcosa Samurai Champloo?), Cowboy Bebop ha dato poi vita ad un universo che consta anche di un film, due videogiochi usciti ai tempi su PlayStation 2 e il già citato live action prodotto da Netflix. Al character design troviamo Toshihiro Kawamato, mentre al mecha design Kimitoshi Yamane. La colonna sonora, invece, è stata composta da Yoko Kanno… e avremo ampio modo di parlarne nelle prossime righe.
Ambientato nel 2071, in cui l’umanità non vive più sulla Terra a causa della distruzione della Luna che, vuoi per l’impatto dei detriti, vuoi per tutte le conseguenze naturali, l’ha completamente raso al suolo, decimando anche la popolazione mondiale, Cowboy Bebop ci trasporta in un mondo in cui i viaggi iperspaziali la fanno da padrona. Spike e Jet sono due cowboy, o per meglio dire due cacciatori di taglie, piuttosto abili che viaggiano di pianeta in pianeta alla ricerca di noti criminali a bordo della loro nave: la Bebop. Nel corso delle varie peripezie, magistralmente narrate nel corso di ciascun episodio, si aggiungeranno a loro anche un Corgi, Ein, una truffatrice, Faye, e un hacker adolescente, Edward. Che ciurma!
Piano Black | Anime Breakfast: Cowboy Bebop
Il profitto sarà poco, ve lo assicuriamo. E parliamo meramente in termini economici per i nostri protagonisti, perché se parliamo di intrattenimento Cowboy Bebop ha raggiunto per qualsiasi appassionato di anime l’olimpo delle serie da non lasciarsi sfuggire, nel corso della vita. Sebbene le taglie saranno difficilmente riscosse, ciascuno dei protagonisti potrà fare i conti con il proprio passato o con lati caratteriali rimasti celati, nascosti dietro una coltre di irruenza, sensualità o intelligenza sopraffina.
Ed è questo uno dei punti focali su cui si erge tutta l’architettura di Cowboy Bebop: la magistrale capacità di Sunrise di alternare sapientemente momenti di leggerezza a sfaccettature così mature da far venire i brividi. Il senso della perdita, il dolore per l’amore perduto, la consapevolezza di non poter più amare, la mancanza di fiducia nella propria esistenza, la paura dell’abbandono e quella della crescita: tutti temi che fanno da sfondo agli episodi e che vengono rimarcati a più riprese, sotto molteplici punti di vista.
Pot City | Anime Breakfast: Cowboy Bebop
Ad essere rimarcato ulteriormente è il senso di solitudine e di isolamento e non stiamo parlando solo di quello dello spazio, sconfinato, oscuro e angosciante. Il senso di vuoto che ciascun personaggio avverte è interiore ed è straniante rispetto al mondo che li circonda. I propri demoni personali, svelati nel corso delle puntate, permettono a ciascuno di loro di creare un legame empatico con il pubblico che, se nelle prime puntate si ritrova esclusivamente a ridere a causa della sagacia e dell’ironia che le caratterizza, si ritroverà man mano sempre più coinvolto.
In questo contesto, Spike, Jet e tutta la ciurma della Bebop, oltre che a confrontarsi con il proprio passato, sono portati a chiedersi chi sono davvero, a chi appartengono. Ed è proprio questo il senso che ricercano nella Bebop: l’appartenenza. La realizzazione personale, che esula dai continui fallimenti nella ricerca delle taglie, è un qualcosa che potranno trovare solo in loro stessi, ma affiancando la propria esistenza a quella dei loro compagni.
Il viaggio, in questo senso, diventa metafora della vita stessa. Il costante movimento dei protagonisti, spinti dalle circostanze, dai loro desideri o dalla semplice necessità di mettere qualcosa sotto i denti, permette loro di crescere, di migliorare e costantemente evolversi. Un valore universale e in cui chiunque si affacci con curiosità alla serie di Cowboy Bebop può rispecchiarsi.
Cats on Mars | Anime Breakfast: Cowboy Bebop
Ciò che rende universalmente riconoscibile Cowboy Bebop è indiscutibilmente il suo stile, sia dal punto di vista estetico sia, come già citato in apertura, sonoro. Andiamo però per gradi. Tecnicamente parlando, Bebop è costituito da un altissimo livello di animazione, regia e design. Il dettaglio degli sfondi e l’ottima coreografia delle scene d’azione, composta da un mix di arti marziali, acrobazie e le classiche sparatorie, conferiscono un ritmo frenetico, coinvolgente e mai banale e mantenendo sempre l’attenzione dello spettatore. Il character design di Toshihiro Kawamoto è unico, irripetibile ed iconico ed è in grado di donare un’espressività così viscerale da rendere i personaggi quasi vivi.
Infine: la colonna sonora. Impossibile dimenticare tracce come “Tank!” e “The Real Folk Blues”, diventati quasi inni generazionali per tutti gli appassionati cresciuti a pane ed anime alla fine degli anni ‘90. La maestria di Yoko Kanno si destreggia con una colonna sonora completamente jazz, che vanno ad impreziosire ulteriormente l’improbabile setting western/spaziale della serie. Atmosfere uniche sottolineate da tracce uniche, che aumentano esponenzialmente l’impatto emotivo di una lunga serie di scene, anche e soprattutto quelle più toccanti.
Forever Broke
Insomma: perché guardare Cowboy Bebop 25 anni dopo? Semplicemente perché, ripensandoci bene, alla serie di Watanabe e Sunrise non è davvero passato un giorno. Vuoi le tematiche mature, vuoi i personaggi indimenticabili, vuoi una colonna sonora d’autore, Cowboy Bebop rappresenta uno di quei must, di quei capolavori intrinseci che è impossibile farsi sfuggire se volete davvero configurarvi come appassionati. Lasciate perdere il Live Action e buttatevi direttamente qui: la Bebop vi attende.
Se volete vederlo per la prima volta o, perché no, reimmergervi nella storia di Cowboy Bebop, trovate la serie anime originale anche in streaming su Netflix! Fateci sapere che cosa ne pensate voi del capolavoro di Shinichiro Watanabe e continuate a seguirci qui su tuttotek.it per tutte le news a tema cinema e serie TV!
See you, Space Cowboy.
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